Credo che la maggior parte di voi ha seguito sulla televisione, giorni fa, le cerimonie del recente Concistoro e della concelebrazione del Santo Padre con i nuovi cardinali. Io mi sono trovato più direttamente coinvolto in questi eventi.In Hong Kong circolava già da qualche giorno la notizia che probabilmenete il vescovo di Hong Kong, Mons. Giovanni Tong Hon, sarebbe stato creato cardinale nel quarto Concistoro di Papa Benedetto XVI programmato per il 18 febbraio 2012. L’annuncio ufficiale è stato dato dal Santo Padre a mezzogiorno della festa dell’Epifania. Mons. Tong ne è stato informato solo la sera prima. Era nella sua camera in seminario, dove anch’io risiedo e lavoro. Dal momento che il vescovo tiene il suo cellulare sempre spento, i primi contatti sono passati tramite il mio telefono. Da allora si sono susseguiti i preparativi, in cui sono stato richiesto di dare un aiuto. Il vescovo si dimostrava preoccupato per i vari dettagli richiesti, ma con un atteggiamento calmo e realista. Appunto per il mio coinvolgimento nei preparativi, Mons. Tong ha voluto che lo accompagnassi anche a Roma per continuare ad aiutarlo, soprattutto per i contatti locali. Così ho potuto trascorrere con lui alcuni giorni, il cui apice sono state le celebrazioni liturgiche:sabato 18 febbraio, in mattinata, la cerimonia della consegna della beretta, dell’anello e del titolo della diaconia in San Pietro, nel pomeriggio, le visite di cortesia nell’Aula Paolo VI, mentre il giorno seguente, nella stessa basilica di San Pietro la concelebrazione dei nuovi cardinali con il Santo Padre. Sono stati giorni intensi, in cui ho partecipato alla commozione e all’entusiasmo di tante persone, attorno alle autorità supreme della Chiesa raccolte proprio nel suo centro geografico. Mi ha colpito l’unversalità della situazione, non solo tra i cardinali ma sorpattutto nella folla dei cattolici che vi partecipavano. C’era presente in modo tangibile anche la Chiesa trionfante che gioiva per il voto finale per la canonizzazione di sette nuovi Santi, tra cui la prima Santa pellerossa, Caterina Tekakwita, e il giovane martire filippino Pedro Calunsgod. Personalmente però anche i dettagli pratici del retroscena mi richiedevano tempo e mi assorbivano l’attenzione. Consistevano nell’assistere nelle interviste a cui il nuovo Cardinale era richiesto da agenzie di stampa, come anche nel pianificare le sue visite. In particolare, toccanti sono stati gli incontri alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in cui con il Card. Tong siamo stati intrattenuti dal Prefetto, il nuovo cardinale Sua Em. Fernando Filoni e dal Secretario generale, l’Arcivescovo cinese Mons. Savio Hon Tat-Fai, come anche alla Chiesa della Madonna Regina degli Apsootli, alla Montagnola, di cui il Card. Tong è diventato titolare, dove siamo stati accolti molto cordialmente dai Padri della Società di S. Paolo, che l’anmministrano. In un clima più familiare e gioioso, il Card. Tong ha concelebrato l’Eucaristia nel Collegio Urbano, insieme a tanti sacerdoti e amici, e l’intero gruppo di circa cattolici cinesi che erano venuti da Hong Kong per l’occasione. E’ stata seguita da un’agape fraterna, che ha dato l’occasione di consolidare vecchie nuove amicizie.Ora, tutti siamo ritornati a Hong Kong e ripreso la vita normale nel suo ritmo quotidiano; e questo anche per il Card. Tong, che, come prima abita con noi in seminario, e ogni giorno si reca in episcopio per gli impegni diocesani, pienamente consapevole però della nuova missione, che il Santo Padre gli ha affidato creandolo Cardinale, cioè di continuare a fare da ponte tra la Chiesa di Hong Kong e la Chiesa in Cina con la Chiesa universale.