Carissimi, per poco non mi veniva un colpo! Venivamo dal cimitero, dove ha avuto inizio il rito della Cresima con la professione di fede sulla tomba dell’Apostolo e dei nostri primi cristiani, e siamo entrati in chiesa. Io stavo suonando e cantando, d’accordo, ma intanto guardavo la gente che entrava… Orpo, c’era ancora un mucchio di gente là fuori, ma la chiesa era piena, piena come un uovo! Mica bisognerà ampliarla già adesso, vero?!Non abbiamo ancora finito la chiesa di Katon e già si sta dicendo di farne un’altra simile a S. Domingos, visto che nella cappella del 2002 non ci si sta più. E poi? A furia di fare ponti (non abbiamo ancora finito…) siamo diventati un pontificio: ora si tratta di mettere fuori il cartello: “Cappellificio”. Be’ chiamiamole chiese e tutto è risolto! Si, ma i fondi? E le forze? E gli anni? Chi me li dà?Sto pensando che sarà bene lasciare qualcosa da fare anche agli altri e concentrarmi su qualcosa che non sia solo il mattone. Per esempio l’espressione della fede in lingua Felupe. E chi lo fa se no? In questo ordine di idee, senza smettere quanto viene sopra, ho fatto uscire il “Lezionario feriale” per l’Anno pari; per intenderci, la Parola di Dio annunciata nelle messe di tutti i giorni della settimana di questo anno 2012. Bello! Si, ma siamo a metà strada: e il 2013 che è un anno dispari? Niente paura, lo sbatto fuori anche lui, magari lavorandoci a Brugherio tra una visita di controllo e l’altra.Si, perché il giorno 8 di Ottobre arrivo da quelle parti e ci rimango fino oltre metà Novembre.Così mi pappo la tradizionale “turta da lacc” della festa di Brugherio con tutto il relativo contorno.Ma andiamo con ordine.Il giorno 7 Ottobre sarà una data storica: viene il Vescovo in pompa magna e… si ferma a S. Domingos, dove dichiarerà la nostra comunità di S. Domingos, Parrocchia di Santa Giuseppina Bakhita. E vi pare poco?Ci ho fatto su qualche incontro di catechesi, ricordando anche come la Parrocchia di S. Bartolomeo a Brugherio ha generato altre due parrocchie: ora, cresciute, si sono messe insieme in unità pastorale e uniscono le forze con più incidenza sul territorio.Vorremmo che succeda così anche qui, anche se io vedrò solo la prima fase, quella che si riferisce al “generare” e… mettere in piedi chiesa e annessi. Ce ne sarà abbastanza per riempire qualche anno.Intanto, come detto sopra, oltre a confezionare lezionari, cerco anche, con l’aiuto dei proverbiali “nostri”, di esprimere in lingua Felupe la nostra fede in modo più appropriato e più aperto alla loro cultura. Ho stampato il Nuovo Testamento nel 2003 e già sto preparando una seconda edizione. Non perché sia esaurito, ce n’è ancora un mucchio, ma proprio in ragione di questa ulteriore ricerca A quando la seconda edizione? Non so se la farò io, perché questo tipo di lavoro non è program-mabile: passi di scoperta in scoperta, è un’avventura che ti prende e fai fatica a tirarti indietro. D’altra parte però il tempo stringe, perché i “Felupofoni” non sono molti e i loro epigoni si vanno “imbastardendo” con miscugli vari di lingue sparando fuori le parole così come capita…. Benedetta pigrizia!… Sto combattendo contro mulini a vento come don Chisciotte? Non credo, perché la cultura sopravvive anche alla lingua, almeno per qualche generazione e, se riesco ad aiutarli ad afferrare dal di dentro qualcosa di più profondo in fatto di fede, zàcchete, la radice è nel terreno e la pianta darà frutti migliori.Intanto mi trovo in una situazione paradossale: i miei due confratelli del PIME che ho cercato di preparare lungo questi anni, se ne vanno a s. Domingos, e io sono stato nominato allenatore di una squadretta… (che non c’è “”ancora”) di preti diocesani che dovrebbero portare avanti questo lavoro, iniziato sessant’anni fa da p. Marmugi. Per ora ce n’è uno, il p. Abram Cabral, che si sta sorbendo la mia scuola di Felupe & C. Anche qui ho bisogno di qualche anno per… trovare la materia prima da allenare e mettere su la squadra.Niente paura: negli incontri personali coi cresimandi, giovanotti e ragazze, sono spuntate prospettive allettanti anche quanto a vocazioni sacerdotali e religiose. Se son rose fioriranno. Alcune sono già fiorite, lo sapete vero? Recentemente abbiamo avuto la professione religiosa di un’altra suora, la prima della comunità di Ejin, suor Judite delle suore Marianitas, che si aggiunge a suor Alberta dello stesso ordine e alle altre cinque o sei che le hanno precedute.Ci aspettiamo (sentite, sentite!) un po’ di “collaborazione” anche dal Padreterno: Venerdì 21.09 abbiamo la Messa per il quinto anniversario della morte del nostro 4° prete, Frate Vitor, dei Francescani, figlio della Signora Suzana: non ha fatto neanche un anno di prete e il Signore se l’è ripreso! Lo sa Lui il perché e ci va bene, peró, insieme con il salmista, possiamo anche chiederGli il perché. Come pure per quanto riguarda la zona della nostra missione oltre Ejin. i villaggi di Jihunk e Eossor. A Jihunk abbiamo avuto una coppia di santi, e se li è portati via tutti e due alla svelta: c’è rimasto poco. A Eossor, il primo che ha preso il cammino cristiano l’abbiamo battezzato e seppelito la settimana scorsa, per cui non c’è più nessuno. Speriamo proprio che si avveri la parabola del seme che se non cade in terra e muore non dà frutto. Per sé l’abbiamo già visto con p. Marmugi a fine 73 e 74 per cui non facciamo fatica a credere. Però vorremmo anche dirGli che… abbiamo un po’ fretta! Faccio male? Ad ogni modo, dateci una mano anche voi che fa bene a voi e a noi.Intanto accompagniamo con la preghiera anche l’inizio dell’Anno della Fede e il Sinodo per la Nuova Evangelizzazione, preparandoci pure alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale, per la quale il Papa Benedetto ci ha preparato un messaggio dei suoi: formidabile!Ciao a tutti e a presto!
padre Zé
PS. C’è qualche foto. Anche una del teatro: per celebrare i 60 anni dall’arrivo dei pp. Marmugi e Andreoletti abbiamo fatto una mostra fotografica e le comunità hanno rappresentato alcuni momenti della loro vita, specie agli inizi.