Carissimi il 22 marzo del 1848 finivano le cinque giornate di Milano, la città si scuoteva di dosso per poco, il giogo straniero e si illudeva di ritrovare davanti a sé la strada spianata per un futuro radioso…. Sembra impossibile, ma dopo centosessantasei anni siamo ancora da capo, vedi Crimea perlomeno, con ammazzamenti vari, rivendicazioni, vendette: e non ci sono frontiere tra mondo cosiddetto “sviluppato” e mondo… restato indietro!Ma la vogliamo capire o no che è “maledetto l’uomo che confida nell’uomo” e che la nostra fiducia in un avvenire migliore può essere solo in Dio e in una vita conseguente alla fede che in Lui abbiamo? No, ci ostiniamo a sbattere Dio fuori della porta (UE docet) : salvo poi lamentarci di questo “mondo cane” in cui ci azzanniamo bellamente!… Conversione! Conversione! ci dice la Quaresima. Ma “conversione” suona male a certe orecchie: e allora diciamo “liberazione”, ma quella autentica, che ci libera dallo schiavista più cieco che esista: noi stessi con il nostro orgoglio, la nostra sete di piacere, ecc. ecc.Finita la predica. Meno male!Questa è bella: Lo sapete cosa mi è capitato? No? Ve lo dico io: Sono passati 50 anni da quando sono stato ordinato prete, esattamente il 14 Marzo del 1964.Quindi ringraziamenti. “Il primo che gli viene in mente di ringraziarmi gli sparo!” Che ringraziare me, siamo matti? E il Vangelo dove lo mettiamo? Ringraziamo Lui, il Padreterno che ha avuto una pazienza enorme (speriamo non gli scappi proprio adesso) nel servirsi di me per tentare di fare un po’ di bene.Io speravo di fare l’anniversario in forma strettamente privata, pur invitando i vicini a ringraziare il Signore, riservandomi di fare una bella festa a Settembre, quando avremo le cresime: ma ci pensate, celebrare 50 anni di servizio proprio con i giovani che ricevono il Sacramento del servizio, della testimonianza: festa di Chiesa, festa coi fiocchi e ammazziamo almeno due vacche, se no che festa è? Naturalmente siete tutti invitti (nel caso aggiungiamo qualche vacca!…).No, prima i confratelli del PIME e poi i miei parrocchiani si sono dati da fare, con semplicità, a ricordare l’anniversario… ringraziando il Signore. OK.Nel frattempo, dal mio ritorno, abbiamo continuato a litigare con le macchine e con le moto, riuscendo però a muoverci lo stesso, anche se non sempre agevolmente. Poi è arrivato Attilio da Lomagna e… le condizioni sono migliorate. Ora si tira un po’ il fiato.Abbiamo anche terminato il ponte tra Kasasolol e Ejaten, abbiamo adattato il Land Cruiser delle suore, permutato con uno dei due land rover arrivati, così serve oltre che da pulmino, anche da ambulanza e vendiamo la vecchia ambulanza cercando di … stirarne fuori qualche soldino.Nel frattempo gli amici di S. Giorgio di Vicenza hanno montato una … tipografia da campo. Risultato: stampa di Ordinari della messa in Felupe degni di stare sull’altare, stampato lezionari vari di quaresima e tempo comune, recuperato e stampato (con pazienza certosina) uno degli ultimi esemplari del catechismo del catecumenato tradotto ancora nel 1978-79… e sono sicuro che mi dimentico qualcosa.Per non parlare del lavoro fatto da mio fratello maggiore (da queste parti è importante specificare), coadiuvato (si fa per dire) dalla nostra “equipe” di falegnami (1,5…). Innanzitutto la chiesa si è ulteriormente abbellita: sembra quasi una chiesa vera e propria (caso raro da queste parti…). Oltre a nuovi bassorilievi, abbiamo pure collocato le panche rimesse a nuovo della chiesa di Biassono: una cosa solenne, con tanto di inginocchiatoio e schienale, come in una chiesa che si rispetti. Ne ho messo il grosso a Suzana e un po’ in altre cappelle. Sapete perché? Ho voluto fare alla mia gente uno “scherzo da prete”! In queste panche ci si sta comodi. Chi primo arriva meglio accomoda: spero non venga più nessuno in ritardo alla Messa! E poi ditemi che non è uno “scherzo da prete”! Già collocate le nuove finestre della cappella di Kassolol: si aspetta che la comunità cominci a pitturare la stessa di fuori, come promesso. Pronte le finestre e le zanzariere per la ristrutturazione della vecchia missione di Katon, più altri lavori vari e accorgimenti per snellire il lavoro stesso.Ma che? Parliamo solo di lavoro? No, per carità. Il bello è che la gente si accorge di queste persone che vengono, si fermano un po’ di settimane e danno una mano senza risparmiarsi: e anche dopo che se ne sono andate domandano, chiedono notizie, mandano a salutare, commentano e… Chi viene lascia il segno, lancia un messaggio, anche con la sola presenza laboriosa. Si accorgono che non sono solo i missionari che si danno da fare per loro e per Gesù: ci mancherebbe, è il loro “mestiere”! Il bello invece è che ci siete voi, persone “normali” che venite e vi spendete: siete un autentico punto interrogativo ambulante! Grazie.La settimana entrante “aggrediamo” la ristrutturazione di Katon. Intanto facciamo arrivare i materiali a Ehlalab per il quasi rifacimento del ponte e la sostituzione della copertura della cappella. Cose che faremo dopo il lavoro di Katon. E dopo… dopo dovremmo essere all’inizio della stagione delle piogge, per cui, stop.Intanto però c’è dell’altro: siamo in attesa di celebrare il ringraziamento per la nostra ultima suora, suor Judite di Ejin. Doveva già stare qui, proveniente dalla Colombia, ma l’Europa è diventata così schifiltosa (verso gli altri) che quasi non si riesce nemmeno a passare per qualche ora in un aeroporto: nemmeno l’odore si vuol sentire!… Lasciamo perdere. Siccome è di Ejin, stiamo preparando, oltre al canto e alla celebrazione, anche la cappella, riimbiancata a festa. Gli altri lavori li faremo fra due anni… quando sarà ordinato il primo prete di quella comunità. Mica scherzano quelli!A proposito di ordinazioni: a fine Luglio abbiamo altri due preti guineani per il PIME, il secondo e il terzo: festa in borgo! … Le squadre giovanili danno speranza: per il PIME abbiamo anche due seminaristi di Suzana: sono ancora in filosofia, ma fanno ben sperare. E altri scalpitano dietro a loro. D’altra parte, quando si avvicina il tempo di “appendere le scarpe al chiodo”, bisogna pur pensare a chi continuerà a scendere in campo per continuare la partita… A parte che non ho affatto intenzione di appenderle tanto presto: me le hanno appena regalate, sono ancora nuove e vorrei usarle per un po’ di tempo (poi la mia coscritta negoziante di scarpe me ne darà ancora e via dicendo…)Credo sia ora di smettere questa “letterina”, ma prima vi voglio dire ancora una cosa. Per il mio 50° ho pensato di … farmi un regalo: m’è venuta un’idea brillante circa il modo di aiutare adolescenti e giovani della missione a costruirsi un futuro e m’è venuta proprio in seguito allo sfruttamento della sabbia pesante e alla conseguente “espropriazione” dei terreni, oltre che per la presenza di due suore Felupe nell’equipe della Missione. Sto ancora interpellando le comunità per pensare l’iniziativa insieme (se no, non va avanti): se matura, ve ne parlerò magari quando vengo per i soliti controlli: a Dio piacendo arrivo il 14 Giugno e riparto il 20 Luglio.Intanto buona Quaresima con Papa Francesco che ci ricorda che Gesù, il Figlio di Dio, “da ricco che era si è fatto povero perché noi divenissimo ricchi per la sua povertà”, come scrive Paolo ai cristiani di Corinto: un fatto che ci interpella e che Papa Francesco ci chiede di tradurre in uno stile di vita. AUGURI a tutti voi da tutti noi. E una Buona, Santa Pasqua di Resurrezione!!!
Padre Zé