Suzana 2 Marzo 2019
Carissimi, guardate bene la data. L’avete vista? Si? “Che c’è di strano?” direte. Avete ragione, per voi non c’è niente di strano. Per noi, e per me in particolare, è una data storica: il Natale della Chiesa di Gesù qui nel paese dei Felupes. Cinquantanni or sono celebravamo in questa data i primi battesimi, nasceva una comunità, 50 persone, tra le quali otto famiglie, le prime pietre di questa porzione di Chiesa. Il p. Marmugi era raggiante, me lo ricordo bene: aspettava quel giorno da 17 anni!Ho preparato una celebrazione per questa sera in cui, più che guardare al passato,attraverso la Parola di Dio cerchiamo di renderci conto del dono che Dio ha fatto a noi e,attraverso di noi, a questo popolo.“Il popolo che andava nelle tenebre, vide una grande luce” dice il profeta Isaia e la Chiesa ce lo ricorda nelle prima lettura della Messa della notte di Natale.Renderci conto di quanto Dio ci ha voluto e ci vuole bene: è il senso di tutto il cammino della Quaresima, che sfocerà, a Dio piacendo, nella luce della Resurrezione delle feste Pasquali, quando la Chiesa appunto ci farà ripetere le “promesse battesimali”: poca cosa se non le appoggiamo su una consapevolezza rinnovata di quanto il Signore ci vuole bene e ci usa misericordia.Certo, il Signore ha fatto in noi grandi cose, lo possiamo dire, anzi cantare con Maria, la Madre di Gesù! Ma anche quante infedeltà, quanta pigrizia, quanta ingratitudine! Il Signore ci ha fatti “Luce fra le tenebre”, ma la polvere accumulata rischia di smorzare la forza di questa luce, per cui una bella “spolverata” quaresimale è la benvenuta.Sta scendendo la sera e siamo qui con il fiato sospeso. C’è scontro tra i villaggi di Elia e Jobel da una parte a Eramne altra. Sono già volati fendenti di machete e addirittura qualche colpo di arma da fuoco, con feriti vari. Le autorità…. Meglio non parlarne, tanto sono tutti impegnati a assicurarsi un “cadreghino” visto che domenica prossima 10.3 ci sono le elezioni e sono tutti in “campagna”.Per cui con la minaccia espressa di un attacco armato da parte di Elia e Jobel, le cosiddette autorità se ne sono andate, anzi, a quanto sento si sono portate via anche polizia e esercito che si erano interposti nei giorni scorsi evitando il peggio. Hanno lasciato sul posto un drappello di 12 uomini. Ho l’impressione che Pilato non abbia ancora finito dilavarsi le mani….Abbiamo un bel dire che in questi tre villaggi, nonostante i vari tentativi effettuati lungo gli anni, non siamo mai riusciti a far nascere una comunità cristiana: questo non ci scusa del fatto che il “sale” del Vangelo non li ha ancora “contagiati”, dopo ben 50 anni di prossimità.Una bella responsabilità da parte nostra!In compenso questa mattina a Kassolol abbiamo celebrato la Messa di ringraziamento per la prima suora di quella comunità, suor Maria do Rosario, figlia di una famiglia cristiana, ringraziamento che ha trainato a rimorchio quello di un’altra suora novella,francescana, suor Severina, la cui famiglia ha radici nella stessa comunità, ma che non è mai vissuta qui. Era presente anche il nostro primo prete, padre Abramo Ambessum,della stessa comunità di Kassolol, che a Luglio farà il 25° di Ordinazione. Una Messa celebrata in semplicità, ma con tanta gioia! Vedete come il Signore è buono: se da una parte si addensa la nebbia, da un’altra parte ci apre stupendi spiragli di luce. E di speranza.Nel cortile di casa tra i genitori prima della Messa. Sto continuando la lettera il lunedì pomeriggio, 4 Marzo.La notte a Eramme è trascorsa abbastanza tranquilla, anche se donne e bambini sono rifugiati nelle scuole nella parte del villaggio che confina con Suzana ed è sufficientemente protetta.Stanno piano piano venendo a galla antichi rancori e nuove manovre per corrompere chi deve prendere delle decisioni. Ma noi continuiamo a parlare di speranza, ci mancherebbe!Speranza che i nostri vescovi hanno cercato di ravvivare con la lettera pastorale inviata in preparazione delle elezioni di domenica prossima. Una volta tanto sono stati abbastanza coraggiosi, dicendo le cose come stanno. D’altra parte i danni perpetrati dalla classe politica sono così evidenti e macroscopici che il non citarli sarebbe stato interpretato come una scelta di campo a loro favore.Peccato che si sono svegliati tardi.In extremis ne ho fatto un libretto da mandare nelle comunità domenica mattina ( e qualcuno dei miei collaboratori si è dimenticato di portarli….); domenica all’omelia l’ho commentata; nel pomeriggio, mentre fuori impazzava la musica del carnevale, ne ho fatto una sintesi in felupe. Stamane l’ho spiegata ai collaboratori invitandoli a farla arrivare alle comunità, ma… è la settimana del carnevale!… Allora l’ho registrata a mezzogiorno e da stasera la faccio trasmettere in radio. Insomma, una volta tanto che i nostri vescovi, anche se in ritardo, ci danno una mano, siamo proprio noi a chiudergli la bocca? Anche dopo cinquant’anni il ritmo lento africano non mi va ancora giù! (A proposito è “ritmo lento” o è proprio “inerzia”? “Ai posteri l’ardua sentenza” direbbe il “Dun Lisander”).Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire con il saggio del libro del Kohelet.E INVECE NO!Di nuovo c’è qualcosa di grandioso, che ha diviso la storia in un “prima” e un “dopo” che non è ancora finito: il mistero della Pasqua, del Figlio di Dio che si è fatto carico delle nostre inerzie, delle nostre fisime dei nostri pregiudizi e delle nostre colpe e se le è portate nel sepolcro. Poi ne è vento fuori, ma tutta quella roba l’ha scaricata là dentro.Purtroppo noi abbiamo il vizio di andare a frugare nella discarica, recuperiamo antichi errori e li spacciamo per modernità, antiche sconfitte e le propaliamo come nuove vittorie!… Qui si che non c’è proprio niente di nuovo!Accogliamo l’invito della Quaresima! Liberiamoci dall’egoismo e liberiamo anche il creato che aspetta di vederci per quello che siamo, figli di Dio. Allora sì che si potrà tirare tutti un gran sospiro di liberazione (che magari “buffa” via la nebbia e ci libera anche dallo smog,una volta buona!). Ce lo dice anche papa Francesco nel suo messaggio.Buona Quaresima, per una ottima Santa Pasqua: la vera novità!